In che modo la trasparenza arricchisce l’esperienza del cliente in-store?
Secondo i sondaggi, la trasparenza è uno dei motivi principali per cui i consumatori acquistano online, per non parlare del fatto che é possibile fare acquisti 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Lo studio intitolato “Lifting the Veil: The Benefits of Cost Transparency”, condotto da Bhavya Mohan dell’Università di San Francisco, Ryan Buell e Leslie John della Harvard Business School, ha rilevato che la trasparenza potrebbe aumentare l’interesse dei consumatori all’acquisto del 20%, ma solo quando viene divulgata volontariamente. Oggi i consumatori vogliono maggiori informazioni su come viene realizzato un prodotto (il processo e i componenti utilizzati), su chi ha realizzato il prodotto (le condizioni di lavoro) e sui valori del marchio (l’etica aziendale). Ecco perché dovrebbe essere una priorità per i rivenditori offrire un’esperienza cliente di successo, memorabile e priva di frizioni.
In questo articolo scoprirete l’impatto della trasparenza sull’esperienza in-store.
VERSO LA PIENA TRASPARENZA ATTRAVERSO LA TECNOLOGIA
Tra i rivenditori stanno nascendo nuove iniziative per soddisfare le aspettative di trasparenza ed autenticità dei prodotti che hanno i consumatori.
La tecnologia blockchain, ad esempio, offre straordinarie opportunità in diversi settori sfruttando le supply chain. Nel settore del lusso specialmente, dove i valori di autenticità e know-how sono molto forti. Ad esempio, con l’aiuto della tecnologia blockchain “Provenance”, il marchio londinese Martine Jarlegaard offre ai suoi clienti la possibilità di scansionare il codice QR sull’etichetta di ogni articolo per scoprire l’origine delle materie prime e le diverse fasi di fabbricazione del capo. Questa trasparenza totale coinvolge il cliente nel processo di produzione e crea un forte legame con il marchio.
Un altro metodo è quello di sfruttare i dispositivi mobili. Ad oggi l’80% dei Millennial ne fa uso per gli acquisti in negozio al fine di trovare buoni sconto digitali, leggere le recensioni dei prodotti e confrontare i prezzi. Le applicazioni dedicate all’uso nei negozi stanno diventando sempre più popolari consentendo ai marchi di condividere le informazioni con i loro consumatori. È il caso di Blippar, una soluzione di realtà aumentata e di scoperta visiva che dà vita al mondo fisico attraverso dispositivi intelligenti. I marchi e i rivenditori possono interagire con i consumatori che hanno scansionato un articolo fornendo informazioni supplementari come le componenti, il processo di fabbricazione, i link ai social media, ecc. L’azienda ha lanciato la campagna “Blipp To Buy” per invitare le persone a recarsi nei negozi e “blippare” i prodotti visibili tra gli scaffali. Si tratta di una svolta per la vendita al dettaglio.
Altre applicazioni consentono agli utenti di conoscere la qualità del prodotto che hanno tra le mani, come le due note applicazioni seguenti: Yuka, per alimenti bellezza e cosmetici, e Clear Fashion per i marchi di abbigliamento. Anche in questo caso, basta scansionare il codice a barre o l’etichetta di composizione per conoscere il punteggio su 100 dell’articolo basato su diversi criteri come l’utilizzo di additivi, il rispetto del benessere animale, l’ambiente, ecc.
*Da sinistra a destra, Yuka, ricerca del marchio Clear Fashion, scansione dell’etichetta Clear Fashion.
MIGLIORARE L’ESPERIENZA CLIENTE IN STORE
Anche se le innovazioni digitali e tecnologiche assumeranno un’importanza crescente nella strategia dei marchi e dei rivenditori l’elemento umano rimarrà al centro dell’esperienza cliente. Il personale in negozio potrà andare oltre l’esperienza online fornendo le informazioni necessarie direttamente ai clienti. A tale scopo, occorre che sia ben formato sui valori del marchio e sui prodotti. Spetta quindi ai rivenditori far sì che i clienti vogliano recarsi in negozio, offrendo un valore aggiunto che non possono ottenere online, come ad esempio le descrizioni dettagliate dei prodotti, delle applicazioni mobile informative, dei programmi di riciclaggio e del personale ben formato. Tuttavia diventare un’azienda trasparente non è facile. Daniel Marks, direttore creativo di The Communications Store, ha affermato: ” la parola autenticità, di cui si abusa, è reale e i dati dimostrano che non si può cercare di essere qualcuno che non si è, perché non si arriva da nessuna parte. ».
CONCLUSIONE
Il consumatore del futuro si concentrerà sulla sua salute, sul suo benessere e sulla sua sicurezza personale. Userà tutto ciò che ha a disposizione per assicurarsi di quello che consuma o indossa. Sarà più che mai in grado di prendere decisioni d’acquisto sulla base dell’accesso a svariate informazioni. L’esperienza in negozio e l’uso di nuove tecnologie, come le applicazioni di identificazione della qualità, potranno giocare a favore dei marchi che si dichiareranno trasparenti.
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